In Piemonte tra i primi piatti tradizionali simbolo soprattutto delle generazioni passate, c’è il risotto “brudera”, che ricorda l’antico rito dell’uccisione del maiale

Nei primi anni del 900 veniva servito nelle cascine del basso Piemonte, l’ingrediente principale era il sangue di maiale, un piatto da un gusto forte e deciso, perfetto per sfamare i contadini dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. Ad oggi questa ricetta ha subito delle modifiche e non viene utilizzato il sangue del maiale ma un corposo vino rosso.

Ingredienti

  • 3-4 ossi di maiale
  • 400 gr riso
  • 2 bicchieri vino rosso tipo Barbera
  • 1 cipolla
  • 1 cipollotto fresco
  • 1 carota
  • 50 gr di burro
  • 1 spicchio aglio
  • 1 rametto rosmarino
  • 70 gr Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 1 costa di sedano
  • q.b. sale

Procedimento

Iniziate preparando il brodo, in acqua salata mettete verdure intere, cipolla, sedano e carota. Fate bollire per 15 minuti e poi aggiungete le ossa di maiale. Proseguite la cottura per un’ora circa a fuoco basso finché la carne risulti ben tenera. Togliete le ossa dal brodo, spolpatele e tritate la carne. Filtrate il brodo e tenetelo da parte. Tritate finemente rosmarino, cipollotto, e aglio.

Mettete il trito a rosolare con metà del burro in una casseruola, unite il riso, la carne tritata, mescolate e aggiungete il vino, alzate la fiamma e fate evaporare velocemente mescolando. Proseguite la cottura per circa 15 minuti unendo il brodo, due mestoli alla volta, aggiungendo i successivi quando i primi saranno assorbiti. Togliete dal fuoco, mantecate con il burro rimasto e con il parmigiano grattugiato. Versate e servite ben caldo.