Tra il “cibo da strada”, oltre all’immancabile pane e panelle, troviamo il “Pane Cà meusa”, è un morbido panino farcito con pezzetti di milza, trachea o polmone di vitello, la preparazione viene eseguita sul momento.
L’origine della “Vastedda ca meusa” risale al Medioevo, quando a Palermo era presente un folto gruppo ebraico. Alcuni di essi eccellevano nell’arte di squartare e sezionare i bovini. A titolo di ricompensa, visto che non ricevevano soldi per questo tipo di lavoro, tenevano le interiora, le bollivano e le rivendevano ai cristiani. Nell’800 nacquero le famose focaccerie, in cui veniva chiesto in modo si voleva gustare la “vastedda”, Schietta o Maritata? Nel primo caso la pagnotta era ripiena con interiora e un po’ di succo di limone, nel secondo caso invece, veniva servita con interiora e della ricotta o del caciocavallo.
Per chi ama il sapore di questo panino o per chi non può recarsi a Palermo per assaggiare, possiamo riprodurlo in casa nostra seguendo semplici passaggi.
Ingredienti
Portate a bollore dell’acqua salate aggiungendo la milza e il polmone, lessateli per qualche minuto. Appena pronti, scolateli, lasciateli raffreddare e tagliate a listarelle. In una padella fate sciogliere lo strutto e successivamente friggete milza e polmone, dopo disponeteli su carta assorbente, salate e pepate. Grattugiate il caciocavallo a pezzi grossi. A questo punto siete pronti per farcire i vostri panini con le interiora, il formaggio e un po’ di succo di limone.
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