Con i primi rigori dell’inverno tornano i legumi sulle tavole siciliane. Nella più antica tradizione venivano raccolti
con pazienza, essiccati al sole dell’estate e conservati. La cottura dei legumi, in Sicilia è considerata un vero rito, non manca la pentola di coccio, il cucchiaio di legno; il fuoco va regolato sul minimo, per una cottura lenta e quanto più è possibile omogenea.
-400 gr di ditalini
-500 gr di fave
-2 pomodori maturi
-1/2 cipolla
-sale e peperoncino
La pizzicatura consiste proprio nell’asportare col coltello l’occhio, in modo che “durante il bagno” l’acqua penetri bene consentendo un preventivo ammorbidimento
Pizzicare la sera precedente le fave e metterle a bagno. Il giorno dopo sciacquarle, coprirle abbondantemente d’acqua, portare a bollore, e far cuocere a lungo, fin quando cominciano ad ammorbidire, ( a fiamma bassa). Unire i pomodori maturi, (senza pelle e semi tagliati a pezzettini); la cipolla a fette; il sale e peperoncino. Portare a cottura completa; diluire, se occorre con acqua bollente, e versrvi i ditalini. Ovviamente le fave potranno essere consumate in una deliziosa zuppa senza pasta.
Diverse sono le varianti, che riguardano soprattutto l’aggiunta di un altro ingrediente, la bietola selvatica, in questo caso mettere tutto insieme dall’inizio
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