Cibo e Salute

L’importanza dei fiori commestibili in cucina

I fiori sono un regalo che Madre Natura ci ha donato, bellissimi da vedere, da ricevere e da mangiare.

Alcuni fiori però sono anche ottimi in cucina, da qualche anno sono elemento di innovazione nelle creazioni culinarie di molti chef stellati.

Impreziosiscono il piatto, donano luce e colore. Ogni fiore ha un suo significato, proprio per questo motivo, anche in cucina, possiamo utilizzarli per mandare alcune messaggi.

Tra i fiori commestibili troviamo: achillea, aglio selvatico, arancio, basilico, borragine, calendula, camomilla, caprifoglio, carota, centaurea, crisantemo, dente di leone, dalia, erba cipollina, fiordaliso, garofano, gelsomino, geranio, girasole, iris, lavanda, lillà, magnolia, malva, margherita, menta, mirto, nasturzio, papavero, passiflora, pesco, primula, robinia, rosa, rosmarino, rucola, salvia, sambuco, senape, tiglio, trifoglio, tulipano, viola del pensiero, zucca, zucchina.

La primula per esempio è un fiore commestibile molto utilizzato, si può preparare un’ottima marmellata, può essere utilizzata nelle insalate. Tra l’altro le primule se gustate la sera hanno un’azione sedativa per un sonno piacevole e rigenerante.

Le “classiche” margherite possono essere utilizzate per insalate, risotti o zuppe. I fiori di margherita, detta anche “pratolina”, stimola la sudorazione, hanno azioni disintossicanti e depurative.

La viola è molto versatile in cucina, ottimi per insalata, fritture o come ingrediente per i gelati. Regola l’intestino e ha proprietà espettoranti e calmanti della tosse.

La calendula è ottima per conferire un gusto piccante al piatto.

I fiori di gelsomino possono essere utilizzati nel tè e nei dolci.

La rosa con il suo sapore delicato è perfetta per dolci e risotti.

 

redazione

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