Tagano,  piatto tradizionale siciliano, aragonese per essere precisi. Aragona è un comune in provincia di Agrigento. “U taganu” (in dialetto agrigentino) , Il nome deriva dai tegami di creta in cui veniva cotta la pasta che, a fine cottura venivano rotti per gustare a pieno la pietanza contenuta all’interno. Viene proprio preparato in questa cittadina agrigentina il Sabato santo per poi consumarlo a Pasqua e Pasquetta.

 

Ingredienti

-500 gr di  tortiglioni
-500 gr di tritato misto(manzo e vitello)
-1 cipolla bianca
-1 bicchiere di vino bianco
-Brodo di carne q.b.
-100 gr di parmigiano
-50 gr di caciocavallo
-300 gr di tuma fresca
-10 uova
-Sale, pepe,  e salvia
-100 gr di pangrattato

Preparazione

Soffriggiamo la cipolla in una pentola capiente e dai bordi alti con dell’olio d’oliva fin quando non sarà ben morbida. Aggiungiamo il tritato di carne e lasciamolo imbiondire qualche minuto.
Sfumiamo con il vino bianco, aggiungere 3 mestoli di brodo. Saliamo, pepiamo ed aggiungiamo le spezie. Facciamo cuocere per 30 minuti fin quando il sugo non si restringerà diventando denso e corposo.

Intanto cuocere la pasta  per un massimo di 5 minuti, dovrà risultare molto al dente.
In una terrina rompiamo 5 uova, aggiungiamo il cacio ed il parmigiano grattugiato, un pizzico di pepe e sbattiamo il tutto qualche minuto con una forchetta. Quando la pasta sarà pronta scoliamola e tuffiamola nel composto di uova ed iniziamo a mescolare energicamente aggiungendo 1/2 mestolo di brodo.
In un tegame in terracotta strofiniamo un po’ di burro sul fondo e sui lati e cospargiamo il pangrattato. Versiamo metà quantità di pasta, condiamo con il sugo di carne e poi adagiamo le fette di tuma. Completiamo con l’altra dose di pasta, altro sugo ed in ultimo con il formaggio. Sbattiamo le altre 5 uova con un pizzico di sale e versiamole su tutta la superficie della pasta con un filo d’olio.
Cuociamo in forno preriscaldato a 170° per circa 30 minuti o fin quando l’uovo non sarà ben cotto ed il formaggio e la pasta ben abbrustoliti.
Sforniamo e lasciamo raffreddare completamente. La tradizione vuole che poi il tegame venga capovolto su di un piatto largo e capiente servendo la pasta a testa in giù