Il pane cafone o pane dei Camaldoli, è un tipico della Campania, questo prodotto è figlio di una ricetta tradizionale, frutto di un antico rituale.

Il nome deriva dalla collina dei Camaldoli, situata a nord della città, entrata nei confini cittadini solo nel XIX secolo. Il pane cafone affonda le sue radici nella quotidianità della provincia di Napoli e nella popolazione umile e contadina.

Per la sua bontà e la sua storia, il pane dei Camaldoli ha ottenuto il prestigioso riconoscimento Prodotti agroalimentari tradizionali italiani, nella categoria: “Paste fresche e prodotti di panetteria, pasticceria, biscotteria e confetteria.

Non si hanno certezze in merito alla data in cui nacque questo tipo di pane, ma l’arte della panificazione in Campania ha origini antiche. Viene definito “cafone” perché fino al secolo scorso, i contadini della provincia di Napoli,  portavano il pane con i loro carretti di legno al centro storico del capoluogo campano e lo vendevano in cambio di pochi spiccioli.

Per preparare questo morbido pane veniva utilizzata la farina 0 di grano morbido, il suo sapore conquistò anche i palati più esigenti come quello di Ferdinando IV e l’intera famiglia dei Borboni.

Il pane cafone oggi, viene preparato seguendo le indicazioni del passato, ovvero facendo lievitare il panello per un intero giorno. Per la cottura, è fondamentale il forno a legna.

Quest’anno abbiamo capito quanto siano importanti le origini e la tradizione. Se vi trovate in Campania, in provincia di Napoli, fermatevi a gustare il pane cafone, sarà bello tornare indietro nel tempo. Quando i valori e l’umiltà erano ancora perni fondamentali della vita di tutti.