I taralli pugliesi sono anelli di pasta non lievitata cotta in forno, l’impasto è composto da farina, acqua, sale, olio.

Partendo dalla ricetta base, con il tempo sono nati diverse varietà di taralli, in Puglia troviamo i taralli neri con vincotto, i taralli dolci allo zucchero o al cioccolato, i taralli all’albume d’uovo, alla pizzaiola, ai semi di finocchio e tanti altri.

In merito all’etimologia, ci sono diverse ipotesi, alcuni autori sostengono che il nome tarallo potrebbe derivare dal greco “daratos” ovvero pane, o dal latino “torrere” che significa “abbrustolire”.

Per quanto riguarda l’origine dei taralli pugliesi, si narra una leggenda, si racconta che una mamma per sfamare i propri figli, creò dei cerchi di pasta cotti al forno, semplicemente impastando olio, sale e farina. Questa storia probabilmente risale alla Puglia del 1400, successivamente i contadini decisero di prepararli e servirli per i loro ospiti in segno di affetto e amicizia.

Ingredienti

  • 550 gr di farina’0 (che potete sostituire con farina ’00)
  • 200 gr vino bianco secco
  • 125 gr di olio extravergine
  • 12 gr sale

Per l’impasto mescolate farina, sale, olio e vino, procedete con le mani o con l’aiuto di un mixer. Dovrete ottenere un impasto omogeneo, poi formate una palla e avvolgetela con pellicola trasparente e lasciate riposare per 30 minuti.  Trascorso il tempo, impastate nuovamente in modo veloce, fate dei piccoli pezzi e arrotolateli come dei cordoncini, formate degli anelli. Disponete i vostri taralli in una teglia ricoperta di carta forno, riponetela in frigo per altri 30 minuti.  Nel frattempo fate bollire una pentola colma d’acqua e, una volta pronti, immergete in acqua bollente 10 taralli per volta. Appena saliranno a galla, scolateli e posizionateli su un canovaccio. Proseguite l’operazione con tutti i taralli. Disponeteli nuovamente in una teglia ricoperta di carta forno e fate cuocere va 190° per 30 minuti., quasi a fine cottura, fate cuocere per altri 5 minuti a 200°.